Poco budget a disposizione per una campagna pubblicitaria? Crea un contenuto virale

da | Apr 27, 2013 | Marketing e Copywriting

Con questo post cercherò di spiegarvi i segreti che stanno dietro alla creazione di un contenuto virale. Vi sarà capitato spesso di imbattervi in foto o video che hanno fatto il giro del mondo, totalizzando milioni di visualizzazione e di chiedervi come è possibile che cose tanto banali o improvvisate diventino per qualche giorno addirittura argomenti di discussione al lavoro o fra amici.

Lasciamo da parte buffi video casalinghi, trovate improvvisate e cani ballerini e concentriamoci maggiormente sulla categoria del video advertising. Perché un video o un contenuto diventano virali? È fortuna, caso, coincidenza oppure si costruisce a tavolino per renderlo tale? E nella seconda ipotesi come ci si deve muovere per rendere il proprio messaggio virale? Prima di tutto identifichiamo il contenuto virale per quello che è: un messaggio promozionale con marcate caratteristiche di originalità (nessuno condivide un video banale trito e ritrito) che sfrutta la condivisione, il passaparola e la diffusione spontanea  propri dei social network.  Gli esperti di settore hanno notato che un video diventa virale se:

*Chi condivide è un amico sui social. Infatti siamo più propensi a cliccare su un video condiviso da un amico piuttosto che su quello proposto direttamente dal brand. Se vediamo che molti utenti, amici e parenti hanno visionato il contenuto scatta in noi la curiosità: non vogliamo essere lasciati fuori, anche noi desideriamo condividere ciò che già altre persone che conosciamo e di cui ci fidiamo hanno già visto.

*Si sceglie la giusta anteprima. L’immagine che gli utenti visualizzano prima di far partire il video è di fondamentale importanza: deve attirare l’attenzione, suscitare curiosità, invitare l’utente a saperne qualcosa di più, creare aspettativa.

*Il video ha un buon numero di visualizzazioni. Gli utenti del web sono scettici e diffidenti tanto quanto i clienti normali: si fidano solo se vedono che già altre persone hanno gradito il prodotto. Se un video ha molte visualizzazioni è più probabile che l’utente sia spinto a guardarlo: non fosse mai che si sta perdendo qualcosa. Oltretutto se vale la pena sarà il primo a volerlo condividere sul proprio profilo social, tanto per dimostrare a tutti che non si lascia sfuggire le chicche e che è sempre aggiornato sulle ultime novità.

Ok, una volta stabiliti questi punti di partenza, andiamo a vedere cosa rende virale il contenuto di un video. La storia che racconta e la maniera con cui lo fa è certamente uno degli aspetti fondamentali, ancora più importante della promozione intrinseca del prodotto che si vuole pubblicizzare. Non è necessario che la storia sia lineare e raccontata in ordine cronologico, ma è di vitale importanza che l’attenzione venga catturata nei primi dieci secondi di visualizzazione. L’uso dei flash back o dei flash forward garantiscono che il livello di attenzione sia alto dall’inizio alla fine perché l’utente è portato a seguire gli eventi con una particolare presenza di spirito. L’elemento a sorpresa è un altro aspetto da tenere in considerazione. È necessario offrire qualcosa che l’utente non si aspetta, un evento inaspettato, l’entrata in scena di un elemento che sconvolge la linearità dei fatti e che stravolga la situazione. Quell’elemento può benissimo essere essere il vostro bene/servizio che fa un’entrata in scena quando meno ce lo si aspetta, creando un effetto sorpresa importante.

Il vostro contenuto virale, tanto quanto un buon cartellone pubblicitario o il giusto articolo promozionale, deve suscitare un’emozione. Le persone vogliono essere coinvolte emozionalmente, a prescindere dalla caratteristica positiva o negativa che il messaggio comunica. Solo subendo una scossa emotiva l’utente è portato a condividere ciò che ha appena visto. Ma attenti a non confondere l’emozione con lo shock emozionale: immagini troppo forti, cruente, volgari o non attinenti possono facilmente creare l’effetto opposto: l’utente chiude il video, si alza, va bersi un sorso d’acqua per dimenticare quello che ha visto. Ma se invece avete comunicato il vostro messaggio con il giusto veicolo siate certi che nelle prime 36 ore di vita il vostro contenuto ha ottime chances di diventare virale. Se invece non dovesse farcela in questo lasso di tempo, è molto improbabile che il vostro video raggiunga la viralità. Secondo gli esperti i primi tre giorni rappresentano il lasso di tempo cruciale per decretare il successo di un qualsiasi contenuto.

E ancora: a volte l’idea geniale non basta perché il vostro video diventi virale. Come dicono gli esperti di settore “Content is the king, but distribution is the queen”. Questo significa che se anche si ha avuto l’idea del secolo non servirà a nulla se non si bada alla sua corretta promozione e distribuzione. Quindi utilizza in maniera intelligente le piattaforme più celebri che sono a tua disposizione in maniera gratuita, promuovendo il tuo contenuto. Ottimizza le parole chiavi, la descrizione del video e soprattutto il titolo: devi catturare l’attenzione immediatamente, utilizzando le parole chiave più ricercate dagli utenti, unendo popolarità e SEO. Sfrutta il tempo a tua disposizione: non dilungarti troppo, vai subito al punto: un video troppo lungo annoia facilmente gli utenti che sono abituati ad essere bombardati da messaggi diversi e a scorrere e cambiare velocemente pagine e contenuti. Dai 30 secondi ai due minuti è la lunghezza più indicata per fare centro.

Queste ovviamente sono indicazioni tecniche più che creative. Ogni prodotto ha bisogno della propria idea vincente che va scovata studiandone le caratteristiche, i vantaggi, le potenzialità, il target e la maniera per raccontare tutto ciò in un modo che altri non hanno ancora utilizzato. In ogni caso se la trovata è quella giusta ci sono ottime probabilità che un semplice video di 45 secondi vi faccia più pubblicità di una buona landing page, di un gadget personalizzabile originale o di un’offerta imperdibile. Provare per credere.

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